MONUMENTO A MARINO
TIGANI
È opera di Domenico Mastroianni e fu dedicato alla memoria di
questo artista Polistenese morto quando era ancora giovane.
MONUMENTO A F. JERACE
Inaugurato nel 1997, è opera bronzea dello scultore Fortunato
Longo, ed è posto nella piazzetta ove inizia la via Francesco Jerace. Venne
eretto dal Comune con il contributo della Banca Popolare di Polistena.
PALAZZO AVATI
Imponente edificio posto di fronte al Palazzo Milano-Riario
Sforza, nella Piazza del Popolo, è oggi sede della Banca Antoniana. Nella
facciata, fa bella mostra di sé un portale nella cui chiave di volta vi è una
artistica maschera apotropaica. Al suo interno si conservano opere in gesso di
Giuseppe Renda, scultore polistenese, tra le quali:
La Fortuna (l'opera originale, autentico capolavoro del maestro
polistenese, viene esposta nei piani superiori, mentre, nella corte interna,
figura una riproduzione in bronzo di eguale bellezza); ONDINA (altra copia
della stessa viene esposta dalla Galleria d'arte moderna di Roma); PRIMA
EBBREZZA; SCUGNIZZO.
MONUMENTO AI CADUTI
CASA NATALE DI F.
JERACE
Posta nella via Domenicani, al suo esterno rende visibile una
lapide marmorea dedicata alla memoria del grande artista polistenese Francesco
Jerace (cui il Comune, con il contributo della Banca Popolare, sta erigendo un
monumento con il busto bronzeo che lo raffigura, opera di Fortunato Longo). In
detta casa nacquero anche Vincenzo Luisa (scultore di riconosciuta fama
internazionale cui il Prof. Raffaele De Grada ha dedicato una sostanziosa
monografia), Michelangelo (docente e studioso dell'educazione fisica), e
Gaetano (pittore).
CASA NATALE DI F.
MORANI
Posta anche nella via Domenicani, mostra sulla facciata esterna un
medaglione marmoreo raffigurante F. Morani, opera di Francesco Jerace. La casa è
il simbolo di una famiglia, quella dei Morani, che espresse veri e propri geni
statuari, stuccatori, scultori e pittori fra i quali giganteggiano,
particolarmente, le figure di Domenico e Francesco (scultori) e di Vincenzo
(pittore). Edward Lear, viaggiatore inglese, nel 1847, fu ben lieto di fare la
conoscenza delle sorelle di Vincenzo, nel corso di una sua visita a Polistena.