Le Chiese

CHIESA MATRICE

Ricostruita nella parte alta, si presenta oggi nella sua imponente forma trinavata al cui interno si conserva la vigorosa PALA MARMOREA DELLA DEPOSIZIONE DI N.S.G.C. opera cinquecentesca di inestimabile valore artistico, proveniente dall'antica Chiesa Madre. La Pala, che secondo Francesco Jerace, è opera di Giovanni Merliani da Nola, mentre per altri, di scuola michelangiolesca, del Montorsoli o di scuola siciliana, é un autentico capolavoro di cui la Calabria va orgogliosa (ha meritato il suo inserimento nelle copertine degli elenchi telefonici SIP per l'anno 1994 ed è continuo oggetto di studio). All'interno della chiesa figurano particolarmente: l'altare in marmo del SS. Sacramento con il sovrastante quadro della "Cena" (opere del polistenese Francesco Jerace); la Resurrezione di Lazzaro, grandiosa tela che campeggia nella volta dell'artistico soffitto centrale a cassettoni dorati, realizzata agli inizi del '900 da Carmelo Zimatore di Pizzo Calabro; il fonte battesimale con base marmorea (l782) e con intaglio ligneo templiforme; le pregevoli statue lignee di S. Marina e di S. Rocco, situate dentro stipi lignei di pregevole artigianato locale; le statue lignee di S.Chiara e S.Veneranda (opera del napoletano Gennaro Franzese del 1735) e quelle di S. Michele, S. Nicola, S.Biagio, S.Felice ecc.; una seicentesca pala d'altare raffigurante l'Immacolata con S. Marina ed altri santi, quadro di ignoto pittore meridionale; pregevoli suppellettili e paramenti sacri; un archivio Parrocchiale con registri che datano a partire dal 1586.


CHIESA DELLA SS. TRINITÀ


Sorta sopra la preesistente chiesa di S. Anna, fu aggregata alla Basilica Lateranense di Roma nel 1541. È un edificio con facciata a due piani con due ordini di colonne granitiche (opera di Raffaele Rovere), con portale litico e cupola rivestita di piastrelle maiolicate policrome.
Al suo interno: una icona di piccole dimensioni (di ignoto pittore del XVI secolo) ed una imponente statua lignea del 1797 (di Vincenzo Scrivo) raffiguranti la Madonna dell'Itria; un altare intarsiato con marmi policromi; un artistico pergamo in ferro battuto, opera dell'artiere polistenese Francesco Tripoli (1885);                                           statua di San Francesco d'Assisi dei Morani.

CHIESA DEL SS. ROSARIO

È un monumentale edificio sorto a metà Ottocento, intorno ad una più piccola chiesa già denominata di S. Giuseppe, ad opera dei Rovere (qualificate maestranze locali). Ha un ammirevole esterno con due ordini di colonne ed un interno trinavato con stucchi ed altorilievi neoclassici dei Morani. Conserva dipinti di R. Carignani, R. Scerbo e M. Tigani, oltre che pregevoli statue tra cui quella di S.Giuseppe (di fattura napoletana settecentesca) ed i gruppi dei Misteri (di L. Prenestino).



CHIESA S. FRANCESCO


Sorge a brevissima distanza da quella del SS. Rosario. È mono navata ed ha, nella facciata, un imponente portale litico e due statue in terracotta. Conserva: due pregevolissime statue lignee di S. Francesco di Paola; una lapide con iscrizioni (1730) già appartenuta al Convento dei Paolotti (di recente, fu donata alla Chiesa dal Duca Avv. Nicola Riario Sforza); un pulpito marmoreo con sculture, opera di Michelangelo Parlato; stucchi di Salvatore Angilletta. Nello spazio antistante la Chiesa, vi fa bella mostra una croce litica del 1739, ivi trasferita dai Paolotti che, originariamente, furono in Contrada S. Francesco, nei pressi della contrada Belà.


PARROCCHIA MARIA SS. IMMACOLATA


Già dei Minori Osservanti, ha un esterno sobrio con strutture classicheggianti ed una imponente cupola. Ha un interno mononavato con originale tetto ligneo. Conserva: un monumentale altare con marmi policromi (opera del 1771 dei napoletani Varvella e Fluoreano) su cui fanno bella mostra le statue marmoree a figura intera ed a tutto tondo di S.Lucia (attribuita da F. Negri Arnoldi a Pietro Bernini), di S.Caterina e dell'Immacolata Concezione (di anonimi scultori meridionali). Tra le tante statue che ivi si conservano, spicca, particolarmente, quella lignea dell'Immcolata, opera dell 183                                               del serrese Vincenzo Zaffiro.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA CATENA

Fondata nel 1894 ed eretta nel 1895 da Giuseppe Nicastro con l'intento di rievocare la
memoria di una più antica chiesetta dello stesso titolo,
che era sita oltre il fiume Vacale, è ancora oggi meta di numerosi pellegrini, specie durante il periodo della festa.







CAPPELLA S. ANNA


Si ipotizza essere stata questa una grotta eremitica basiliana ed è l'edificio più antico di
Polistena, proprio perché illeso durante il terremoto del 1783. È di piccolissime dimensioni. In essa furono tumulate le ceneri dei morti di detto terremoto.









CHIESA S. MARIA DEGLI ANGELI

Situata dentro il Palazzo Riario Sforza, già Palazzo Milano (nella cui corte interna si ammirano : la seicentesca statua marmorea, a tutto tondo ed a figura intera, di Giacomo Milano ed alcune lapidi con iscrizioni della vecchia Polistena), la chiesetta è dotata di un altare con marmi policromi ed intarsi con soprastante rilievo marmoreo di S. Maria di Loreto (1730); di lapidi con iscrizioni; di una testa marmorea in bassorilievo e di un sarcofago marmoreo di Giovanni Domenico Milano, un autentico gioiello d'arte settecentesco con una iscrizione che si tramanda dettata dal filosofo Giovanni Battista Vico, amico e stimatore della Famiglia Milano.

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA

Originariamente fondata nel 1729 dall' Arciprete D. Giuseppe Rovere dentro la vecchia Polistena, fu ricostruita, nell'attuale sito e immediatamente dopo il terremoto del 1783, da D. Nicola Jerace. È di piccole dimensioni e conserva: una statua lignea della Madonna dell'omonimo titolo; una lapide con iscrizione originaria cui fa da cornice un riquadro con nuova iscrizione aggiuntavi dallo stesso Jerace. Ha una semplice ma interessante facciata con una campana originaria

CHIESA PALAZZO VALENSISE


Fu ricostruita, nella seconda metà dell'ottocento, da Mons. Domenico Valensise, sopra i superstiti cinquecenteschi muri del Convento dei Domenicani, a memoria della più antica Chiesa del SS. Rosario.